lunedì 24 settembre 2007

Sirio Bellucci

Ci sono dei tubi arrugginiti. C’è un ragazzo che aspetta che “qualcosa di brutto passi via veloce”.
Un’attesa. E nell’attesa questo ragazzo comincia a grattare sui tubi, disegnando figurette femminili. Cos’è, un film? Magari lo fosse, magari lo fosse stato. C’era la guerra al momento di quei graffiti dell’attesa. Seconda guerra mondiale.
“Ho iniziato così, in questo modo, a scoprire il piacere del disegno”, racconta Sirio Bellocci.

Dai graffi sui tubi ai graffi su tele c’è la distanza di parecchi anni, ma il filo dell’arte lega tutto.

Sirio Bellucci.
Artista fabrianese, lungamente attivo a Roma.
La sua arte è nota per l'intensa espressività poetica.


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