giovedì 26 aprile 2012

venerdì 20 aprile 2012

Digressione sulle donne

A volte mi chiedo quanto di quello che realmente siamo, appare agli occhi degli altri.
Donne come angeli...donne come farfalle. Siamo come i papaveri quando devono ancora sbocciare. Generalizzano dicendoci "Siete tutte uguali". Dateci spazio. Dateci fiducia. Siamo qui per smentirvi. Siamo bambine. A qualsiasi età ci conosci, noi siamo comunque bambine. Facciamo i capricci e se non otteniamo quello che vogliamo, mettiamo il broncio.
Viviamo di libri...di poesie...di film d'amore. Vorremmo vivere in un film d'amore. Atteggiarci a prime donne. Ma se non abiti a Manhattan e se non reciti dentro Sex & The City, allora è solo tempo sprecato. Non sappiamo quello che vogliamo. Tutto e subito. Tutto e tutto. Tutto e niente. Parliamo, parliamo tanto. Se ci dai confidenza siamo un fiume in piena! Sappiamo di cosa parliamo?! A volte no, ma ci piace farlo lo stesso per vedere la reazione degli altri. Vogliamo essere corteggiate. Se ci corteggi troppo ci stanchiamo. Ci innamoriamo sempre del ragazzo sbagliato, almeno una volta nella vita. Siamo "dolcemente complicate" per renderla soft...Abbiamo la testa piena di ingranaggi. Basta un niente e questi cominciano a girare girare girare. Non sappiamo gestire l'ansia. Tanto meno le nostre emozioni. Siamo cervello. Tanto cervello. Ma siamo anche tanto cuore. Forse è peggio quando siamo in modalità-cuore. Siamo rose. Siamo belle, profumate, affascinanti. Ma abbiamo le spine. Tante spine. Vengono fuori come niente. Pungiamo. Tante volte in una vita. Pungiamo sempre chi non vogliamo. Ci diamo completamente per cause perse in partenza. Piangiamo tanto per le cause che ci avevano detto, avremmo perso in partenza.

Non so dove voglio andare a parare. Più che una digressione sulle donne, direi che è una digressione per un nuovo amico. Vorrei fargli capire che spesso il problema siamo noi. Non esistono ragazzi cattivi. Nasciamo tutti buoni. Poi all'improvviso qualcosa si rompe. Diventiamo diversi. Diventiamo (o ci convinciamo di essere) ciò che non siamo.
Non voglio credere che quel poco che ho visto e che ho apprezzato, sia solo un riflesso. Io so per certo che è vero. Chi è uno stronzo non accetta orsetti di skype. A chi è cattivo non diventano gli occhi lucidi davanti alla macchinetta del caffè. O forse era la febbre che saliva?!
Chi è cattivo non preserva gli altri. Chi è cattivo se ne frega degli altri.
Vorrei fargli capire che non è uno stronzo, ne tanto meno quella bestia che pensa di essere. Forse, quando quel qualcosa si è rotto, ha semplicemente cominciato a farsi crescere le spine anche lui. Per esigenza. Per auto-conservazione. Perchè a volte è più semplice con le spine.
Vorrei poter essere stata più utile, ma non mi veniva su niente di intelligente o consolante da dire. Avrei semplicemente volute regalargli dal vivo quell'orsetto di skype...ma avevo paura di sporgermi troppo.
Spero almeno che questa follia che sto scrivendo serva a qualcosa.