mercoledì 12 dicembre 2007

martedì 4 dicembre 2007

Buon viaggio Gatto!


Sono convinta che ci sia un paradiso anche per te.
Me lo immmagino tutto bianco, così, la tua pellicciotta nera risalterà ancora di più.
Me lo immagino fatto di ovatta cosicchè, senza far rumore, continuerai a sorprendere le persone, facendoti trovare inaspettatamente dietro di loro.
Ci sarà anche lì una sedia tutta per te, con un cuscino che riempirai sicuramente di peli e dove continuerai a farti grandi dormite in attesa di una carezza.
Sono sicura che da qualche parte ci sarà anche un piccolo stradello di breccino, dove poterti rotolare e giocare a fare il gatto bianco, dopo che qualcuno ti avrà spazzolato il pelo.
Mi dispiacerà non essere più io a restare sorpresa di trovarti sotto la mia sedia.
Mi dispiacerà non essere più io a regalarti quella carezza, a sgridarti per esserti sporcato tutto quel pelo che avevo pazientemente districato pochi minuti prima.
Se è vero che i gatti hanno nove vite, le tue te le sei giocate tutte appena nato, aggrappandoti disperatamente con le tue unghiette a quel mondo che sembrava non volerti, ma che a te incuriosiva così tanto da volerlo conoscere per forza.
Resterai sempre il mio Gatto tonto, che non sapeva di essere un gatto e non sapeva di dover guardare bene a destra e a sinistra, prima di attraversare la strada.
Mi mancherai Gatto pulcioso.

lunedì 26 novembre 2007

CITY LIGHTS
Get back on the road
Turn those headlights on
You know it's still dark
And a long way to your home
Come on don't give up
You've got to hold on
You'll know what to do if you'll know what you want
Go through these city lights
You don't recognize
Cause you don't belong here
You don't belong here
But here you found his heart
Fight for what you want
You got to take care
Look after your sisters your brothers
It's such a small world
They keep saying
Such a small world
But it's enough to feel lost
And wander without love
Think without a heart
And survive without a soul
Go through these city lights
You don't recognize
Cause you don't belong here
You don't belong here
But here you found his heart
Here you found his soul
He gave you all his love
You'll never forgive yourself
You'll never forgive yourself
If you let him go, If you let him go

giovedì 22 novembre 2007

Piccolo, grande dono da un' amica.

"...PENSO CHE OGNI COSA TROVERA' IL SUO POSTO DA SOLA
E CHE TU TROVERAI CIO' CHE TI RENDE VERAMENTE FELICE!
DON'T WORRY, BE HAPPY!"
Devo imparare a seguire con più convinzione i consigli preziosi che mi vengono regalati...
GRAZIE Murzy!

mercoledì 21 novembre 2007

...argh...


Mi perdo. Poi mi ritrovo. Poi mi riperdo.
Sono un'altalena. Grinta. Delusione. Fiducia. Insicurezza.
Sono una spugna. Assorbo tutto quello che mi circonda, tutto quello che mi succede.
E con un getto solo, butto fuori tutto.
Mi distraggo, non mi concentro. Sorvolo. Rimando.
Mi cerco. Mi chiamo, ma mi trovo solo a tratti. E a volte a pezzi.
Non mi riconoscono. Non mi riconosco.
Forse non mi sono mai conosciuta fino in fondo.
Mi piacerebbe fare la mia conoscenza.
O magari trovare la mia coscienza.
Forse di quella ce n'è già troppa.
Magari mi ridisegno. Butto la brutta e faccio la bella.
Servirebbe proprio una bella copia di me stessa...

lunedì 19 novembre 2007

POP ART alle Scuderie del Quirinale


"La strada è maestra di vita, è pensiero, è creatività.
Perchè la strada, come la vita, non è fatta per dormire o per riposare.
La strada è fatta per camminare, conoscere, andare oltre le apparenze".
Andy Warhol

La mostra, attraverso un centinaio di opere di una cinquantina di autori, ripercorre tutto il periodo della pop art (dalla sua nascita nel 1956 alla sua morte nel 1968) in un percorso suddiviso per temi.
Accanto ai nomi più noti di questa vicenda come Warhol e Lichtestein, vengono affiancati artisti meno conosciuti ma lo stesso importanti per ricostruire il clima e l'immaginario del tempo.

sabato 17 novembre 2007

Un passato che non si dimentica


"Quanta fatica per evitare di mentire a me stessa,
quanta fatica per ascoltare le parole di chi non
pensa.”

Basta così. Pietra sopra.

La grande abbuffata


Roma, 16/11/2007, Cinema Adriano
Spettacolo nato in Francia nel 1981 ad opera di Jean Marie Boursicot, il più grande collezionista di spot pubblicitari di tutto il pianeta, La Notte dei Pubblivori è una maratona di 4 ore durante le quali vengono proiettati ininterrottamente gli spot più creativi (ma anche i peggiori) provenienti da tutto il mondo.

Serata distruttiva...ma davvero interessante.

Inno all' Amicizia


In quel momento apparve la volpe.
"Buongiorno", disse la volpe.
"Buongiorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe." Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa ", fece il piccolo principe.Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
"Che cosa vuol dire addomesticare?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"

"Creare dei legami?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.
La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra.

Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica.”


Dedicato alla mia Vale, che più di dieci anni fa ha deciso di addomesticarmi e non ha mai smesso di farlo. Dedicato ad ogni parola, lacrima, abbraccio del nostro rapporto che non conosce barriere e se ne frega della lontananza.Ti voglio bene.

DELIRIUM, Cirque du Soleil

Pesaro, 10 Novembre 2007
UN'ESPLOSIONE DI SUONI E VISIONI, DELIRIUM è la ricerca di equilibrio in un mondo che è sempre meno in sincronia con la realtà.
Spinge il limite dello spettacolo attraverso grandiosità tecnica, introspezione umana e capacità creativa. DELIRIUM trasforma la musica in movimento.
Con un'eccellente sincronia di scenografie digitali, musica, danza e acrobazie di ogni tipo, l'ultimo spettacolo del Cirque du Soleil racconta la storia di Bill, un uomo comune che vive come rinchiuso in una grande bolla, in una società dove qualsiasi tipo di legame è ormai virtuale e dove i computer e le macchine sono diventate una barriera insormontabile fra gli esseri umani.
Una favola contemporanea che narra le avventure di questo ragazzo rinchiuso in sé stesso. Saranno proprio i personaggi di ogni genere via via incontrati che condurranno il protagonista verso il cambiamento e che gli insegneranno a riversare sulla vita vera la propria energia e le proprie capacità.
Grazie alla musica, l'isolamento e la solitudine verranno definitivamente superate.

mercoledì 17 ottobre 2007

Losing the way

Credo di essermi persa.
O forse in realtà non l'ho mai saputo quale fosse la strada giusta.
Mi spaventa guardare indietro, mi terrorizza guardare avanti.
Se fossi stata in una fiaba, sicuramente avrei sparso delle briciole per terra per indicare a me stessa dove fossi arrivata.
Alla peggio avrei chiesto aiuto alla fata madrina che, con un tocco di bacchetta, mi avrebbe mostrato dove sarei finita.
Qui non ci sono nè briciole (perchè se le mangiano i piccioni), nè tanto meno bacchette in mano a fatine cicciottelle.
Ci sono io, il mio bagaglio di scelte, la strada che devo ancora percorrere.
Chissà com'è, la mia marcia verso la gloria è momentaneamente arrivata ad un vicolo cieco.
E non di quelli che si vedono nei film, che sono ciechi solo perchè alla fine c'è una rete che poi viene sempre facilmente scavalcata dal protagonista.
Il mio, il vicolo che ho davanti, è cieco da cima a fondo. Altissimo e fatto di mattoncini.
Ora, dato che un ragno non ha morso anche me oltre a Peter Parker, io sui mattoncini scivolo.
Servirebbe una corda da poter buttare dall'altra parte per poi scavalcare, ma nel mio bel bagaglio ho solo le cose più inutili.
Uffa, tanto vale sedersi e aspettare di avere un'illuminazione.
A volte la spinta arriva quando meno te lo aspetti.

martedì 16 ottobre 2007

martedì 2 ottobre 2007

venerdì 28 settembre 2007

In equilibrio sul mondo


"...perché bisogna vivere come funamboli, lanciandosi in sogni e salti ed acrobazie, senza aver mai paura di cadere oltre quel filo che ci sorregge e che è la nostra vita..."


Anche io un giorno imparerò a vivere così.
Imparerò a seguire gli istinti, il cuore, senza che le barriere che la mia mente si è creata in quasi 22 anni di vita, ostacolino in qualche modo le mie decisioni.
Imparerò a mirare in alto, liberandomi poco a poco dal cuscino che mi tengo costantemente incollato dietro per attutire gli urti.
Se i rischi esistono forse c'è un motivo, forse vale la pena correrli qualche volta.
Imparerò a non sentirmi più così terribilmente piccola in confronto a tutto il resto.
Capirò qual'è il mio vero posto nel mondo e lo spazio che in esso occupo.
Forse un giorno imparerò a uscire dal guscio, a credere in me, in ciò che so fare.
Un giorno...
Oggi però voglio tornare a casa e accoccolarmi tra le braccia della mia fonte di sicurezza e lasciarmi cullare dalle sue parole, che mi ammaliano e mi proteggono.

Maxence Fermine, La Trilogia del Colore

Tre piccoli libri, tre colori, tre storie senza tempo.
O forse ognuna di esse ha il tempo, il luogo che ognuno di noi vuole attribuirgli.
Tre poesie, tre sogni, tre vicende ricche di speranze a simboleggiare la metafora della vita.
Uno stimolo per continuare (o ricominciare) a credere nei sogni.


"La tua opera, Johannes... prima di scriverla dovresti viverla.'
"E vero," disse Johannes. "Non ci avevo mai pensato. Non avevo nemmeno pensato che vivere potesse essere utile."
"Eppure io so come rendere interessante la tua vita."
"Ah sì? E come?"
"Andando a cercare la parte di sogno che ti spetta di diritto."
"E dov'è, questa parte di sogno?"
"Un po' dovunque nel mondo. Ma soprattutto dentro di te!"
In una Venezia settecentesca, silenziosa ma al tempo stesso satura di voci, di echi che sorgono dalle profondità della coscienza e dei desideri che vi si annidano come incancellabili fantasmi, questo nuovo, piccolo grande romanzo di Maxence Fermine si presenta come un inno alla voce della Donna, quella voce che può incantare e bruciare la vita di un uomo e fargli capire, nel momento del rischio estremo, che amore, femminilità e musica sono una sola cosa, che ha nome Assoluto.

"Egli cerca in ogni cosa l'oro della vita, ossia la bellezza, la magia, il colore caldo del sole, ed è incantato dalle api che possono morire d'amore per un fiore."
Una grande favola e un grande romanzo di formazione che esalta i valori della semplicità e della purezza, come in un apologo degli antichi maestri di vita.


" e si amarono l'un l'altro sospesi su un filo di neve"
Questo è un libro che con la delicatezza di una metafora tutta bianca ci vuole spiegare che il coraggio è linfa vitale per i sogni, e che i sogni lo sono della vita. E che bisogna volteggiare e planare e volare, in qualche modo, per esser vivi davvero. Anche a costo di stancarsi. Anche a costo di cadere.Ed indipendentemente dalla metafora che ne è il cuore, la storia che questo libro racconta è una storia semplice e bellissima.
(recensione di Serena Maiorana)

Lawrence Beck

(Cascadilla III,NY 2005)
Photographer.
Born: 1962, New York, NY.
Lives and works in New York.

Lee Miller


"Lee Miller (1907-1977) collaboratrice e poi compagna di Man Ray, fotografa per Vogue, tra le prime fotogiornaliste del secolo, nonché icona di glamour.
Con il proprio obiettivo ha messo in luce gli episodi più cupi e socialmente dolorosi della storia del Novecento e ha ritratto molti dei più grandi artisti e geni creativi dell'epoca.
In oltre quarant'anni di carriera, Lee Miller non perse mai la propria prospettiva surrealista, guardando istintivamente al mondo con gli occhi di un pittore.
Con il suo gusto per gli accostamenti spesso sconvenienti di realtà solo apparentemente lontane e inconciliabili, la Miller ha scardinato un comune senso del vedere generando "spostamenti di senso", déplacements, in un'inattesa visione che, contraddicendo molte certezze, ne amplifica i possibili significati."

mercoledì 26 settembre 2007

Frattali




Un frattale è un oggetto geometrico che può essere diviso in parti, ognuna delle quali è simile all'oggetto originale. I frattali sono considerati come aventi dettaglio infinito, e sono in genere auto-simili ed indipendenti dalla scala. Il termine frattale venne coniato nel 1975 da Benoît Mandelbrot, e deriva dal latino fractus (rotto, spezzato), così come il termine "frazione"; infatti le immagini frattali sono considerate dalla matematica oggetti di dimensione frazionaria.

lunedì 24 settembre 2007

Sirio Bellucci

Ci sono dei tubi arrugginiti. C’è un ragazzo che aspetta che “qualcosa di brutto passi via veloce”.
Un’attesa. E nell’attesa questo ragazzo comincia a grattare sui tubi, disegnando figurette femminili. Cos’è, un film? Magari lo fosse, magari lo fosse stato. C’era la guerra al momento di quei graffiti dell’attesa. Seconda guerra mondiale.
“Ho iniziato così, in questo modo, a scoprire il piacere del disegno”, racconta Sirio Bellocci.

Dai graffi sui tubi ai graffi su tele c’è la distanza di parecchi anni, ma il filo dell’arte lega tutto.

Sirio Bellucci.
Artista fabrianese, lungamente attivo a Roma.
La sua arte è nota per l'intensa espressività poetica.


venerdì 21 settembre 2007

Through its eyes


E' venerdì, sono le 17,33 e io sono stanca stanca stanca.
La voglia sotto le scarpe, la testa un pallone aerostatico e i pensieri completamente da un' altra parte.
Quasi quasi mi viene voglia di andare a casa.
Quasi quasi mi viene voglia di mettermi sotto le coperte e staccare il cervello.
Quasi quasi vorrei essere un gatto.
Non pensa a niente, il gatto.
Mangia e dorme, il gatto.
L'unico problema che ha è stare attento a non finire sotto una macchina...Se poi ha pure una casa, il problema non sussiste.
Il gatto non si sofferma a ragionare sulle cose, il gatto osserva.
Osserva il mondo, la vita che lo circonda e che lo coinvolge solo passivamente.
E' indifferente chi lo accarezza: basta che ci sia una mano a scompigliargli il pelo.
Ecco, io vorrei essere un gatto solo per lasciarmi coccolare ogni volta che faccio capolino dalla finestra; fare le fusa, strusciarmi un pò e poi riprendere il mio viaggio senza pensare troppo a chi ho appena lasciato.
Senza dover dipendere fisicamente, emotivamente e mentalmente da chi resta.

martedì 18 settembre 2007

Bacio all'Hotel de Ville


Spesse volte pensiamo di poter controllare l’Amore.
E, in quel momento, ci sorprendiamo a porci una domanda del tutto inutile: "ne vale davvero la pena?"

L’Amore non rispetta questa domanda. L’Amore non si lascia valutare come una merce.
Uno dei personaggi dell’opera "La buonanima di Setzuan", di Bertold Brecht, ci parla del vero dono di se stessi:
"Voglio stare insieme alla persona che Amo.
Non voglio sapere quanto questo mi costerà.
Non voglio sapere quanto questo sarà un bene o un male per la mia vita.
Non voglio sapere se questa persona mi Ama o no.
Tutto ciò di cui ho bisogno, tutto ciò che voglio, è stare accanto alla persona che Amo."
(P. Coelho)

venerdì 14 settembre 2007


Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lana,
si spulcia i capelli alla luna.
Il cielo d'Irlanda e' un gregge che pascola in cielo
si ubriaca di stelle di notte e il mattino e' leggero.
Il cielo d'Irlanda e' un enorme cappello di pioggia,

e' un bambino che dorme sulla spiaggia.
Il cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero
ma dopo un momento i colori li fa brillare piu' del vero.
Il cielo d'Irlanda e' una donna che cambia spesso d'umore,

e' una gonna che gira nel sole.
Il cielo d'Irlanda e' Dio che suona la fisarmonica,
si apre e si chiude con il ritmo della musica.
(Fiorella Mannoia, Il cielo d'Irlanda)

mercoledì 12 settembre 2007

Hey, that's no way to say goodbye


Dormi.
Dimentica i giorni, i mesi, le stagioni.
Dimentica gli anni, dimentica il tempo.
Sogna.
Inventa colori, emozioni, sguardi distratti.
Inventa nuove vite, inventa mondi di fiaba.
Non aprire gli occhi sulla realtà.
Lascialo fuori, quest'angolo di inferno balordo.
Non permetterò che turbi la pace del tuo sonno arreso.
Resta nel tuo rifugio onirico.
Il male non oserà infrangere lo scudo delle tue palpebre chiuse.
Nessun dolore disturberà la quiete di una fata bambina.
Tieni stretta la tua visione immaginifica.
Abbracciami, nei tuoi sogni dolci e lontani.
E non avremo mai bisogno di dirci addio.
(Drabble di Valentina Busco Mei)

domenica 1 luglio 2007

Bluesparkle, la fata ispiratrice della creatività


Creatività non è intuizione ma sintesi,
sintesi della realtà che vive intorno a noi, degli oggetti, delle persone,
dei simboli e delle sensazioni che stimolano la nostra percezione.
Creatività è vedere ogni giorno il mondo in modo nuovo.
Creatività è vedere come vedono i bambini, creatività è giocare con le cose.
Creatività è sapere che nel quotidiano possiamo ancora scoprire le cose più sorprendenti.

lunedì 14 maggio 2007

Mostra di Chagall



"I miei quadri parlavano forse di una visione del mondo, d'una concezione che si trovava fuori del soggetto e dell'occhio. Ora pensare così, in quell'epoca "tecnica" dell'arte vi valeva l'accusa di cadere nella letteratura."
(M.Chagall)

domenica 15 aprile 2007

Pura genialità

“Ogni uomo è un artista, è uno scultore sociale che cerca di plasmare e sviluppare la creatività ineliminabile che ogni uomo porta dentro se stesso”.