sabato 31 gennaio 2009

Magari passa...

Ci stiamo rincorrendo a vicenda.
C'è sempre chi cammina due passi più avanti o tre più indietro.
O forse sono io che giro come una trottola. Una volta troppo velocemente: mi giro, ti cerco e non ti trovo. Una volta troppo piano: mi passi davanti, mi sorpassi...e io resto indietro, incapace di reagire, di continuare a vorticare.
Mi manchi quando non ci sei, quando ti vedo talmente lontano da non riuscire nemmeno a parlarti. Mi manchi quando sono io che corro troppo, quando cerco cose che non ci sono, quando non mi accontento.
E' come se avessimo sbagliato strada, come se tutto ad un tratto non viaggiassimo più alla stessa lunghezza d'onda. Tu non mi capisci, non ti sforzi e ti accontenti.
Io che mi affano a cercare cose nuove perchè mi sento statica, perchè mi manca l'aria.
Non ti trovo. Io ti cerco ma non ti trovo più, ti trovo a tratti e ti rivorrei per intero.
Rivorrei anche tutta la semplicità che c'era prima e che adesso invece mi scivola via, non riesco a farla restare attaccata al mio corpo, alla mia mente
Magari ci stiamo conoscendo davvero solo ora. Magari è un momento. Magari passa.

domenica 25 gennaio 2009

venerdì 23 gennaio 2009

Potrebbe essere la soluzione...

"La vita dovrebbe essere vissuta al contrario.
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete
tracchete il trauma è bello che superato.
Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai
migliorando giorno dopo giorno.
Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare
in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare
del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe
scompaiono.
Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro.
Lavori quarant’anni finchè non sei così giovane da sfruttare
adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa.
Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari
per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici,
senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finchè non sei bebè.
Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che
ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li
passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con
room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i
coglioni.
E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo."
Woody Allen

venerdì 16 gennaio 2009

Riflessioni dopo una chiacchierata

Mi stupisce la capacità delle persone di guardare le cose solo in superficie e la facilità con cui le giudicano. E’ vero, sto zitta e per i fatti miei. Ma ascolto. Vedo le cose molto più in profondità di chi parla giusto per riempire il silenzio.
Nel mio silenzio io accolgo tutte le informazioni che circolano nella stanza. Ne faccio tesoro per poi poterle riutilizzare nel modo giusto.
Quando parlo, è perché ho qualcosa da dire, qualcosa che c’entra con il discorso, qualcosa che ho soppesato bene e che so non sarà fuori luogo.
Nel mio silenzio io capisco le persone, il loro umore, il loro carattere. Capisco chi fa il cantastorie per natura e chi invece vuole farlo solo per rendersi interessante.
Io scelgo con chi parlare e a chi aprire il mio mondo. Io parlo con chi mi risponde, con chi è interessanto a ciò che sto dicendo.
Non sono così complicata da capire: basta uno sguardo poco più attento per rendersi conto che, il mio, non è isolamento ma un modo diverso di conoscere il mondo.