mercoledì 25 marzo 2015


Ci sono giorni che ti restano dentro. Lasciano un solco indelebile nella mente, nel cuore. Sono il segno del tempo che passa, sono le persone che se ne vanno e non tornano. Sono il pensiero di quelle mani grandi e ruvide che non stringerai più. Sono giorni fatti di vuoto e di apnee. Sono grigi e freddi. Sono inevitabili. Stanno lì a ricordarti che le cose non restano immutate per sempre, che le persone presenti nella tua infanzia e nella tua giovinezza, purtroppo non ci saranno nella tua maturità. Sono i giorni in cui realizzi che la vita come ti da, ti toglie. Che la vita è fatta anche di questo. Sono i giorni in cui impari a dire addio ad un pezzetto di te che sapevi avresti perso prima o poi, ma che ingenuamente pensavi non dovesse andarsene mai. Sono i giorni del dolore e della consapevolezza. Sono giorni che fanno male dentro. Ma nonostante tutto il brutto che si portano dietro, sono giorni fatti di sguardi, di silenzi capiti e non disturbati. Ci sono gli abbracci delle persone che ami, le strette di mano sentite. Sono i giorni in cui paradossalmente ci si sente più uniti, ci si sente casa, ci si sente famiglia. Sono i giorni in cui un bacio dato piano sulla fronte sta lì semplicemente a sussurrarti "io sono qui". 

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