sabato 29 novembre 2008

Di nuovo...

Le questioni in sospeso ti bruciano l'anima. Ti portano via il tempo. Ti rovinano il sonno.
Sono convinta che quando sarò morta, farò la fine di Patrick Swayze in "Ghost": costretta a gironzolare sulla terra a causa di alcune cose non risolte.
Diciamo a causa di UNA SOLA questione in sospeso che, tra l'altro, abita più o meno a 500 metri da casa mia.
Per quanto la storia, vista da un occhio esterno, possa sembrare bella ed archiviata, nel mio cassetto non ci vuole proprio stare.
Continua a voler uscir fuori, a ricordarmi che non c'è proprio un bel niente di concluso.
"Carissimo il mio rompicapo, RASSEGNATI! Ormai non c'è più niente che possa fare! Devi imparare a vivere nel dimenticatoio!". Glielo (e me lo) ripeto ogni volta, ma niente. Non vuole proprio sentir ragioni.
Ed allora eccomi qui, continuo a farmi domande senza risposte (forse le risposte ci sarebbero anche, ma c'è qualcuno che si ostina a non darmele) e a sognare almeno una volta al mese la giusta conclusione di questa faccenda.
Anzi, i finali sono molteplici: o io le chiedo scusa per aver fatto non so bene cosa, o le riverso contro tutta la cattiveria maturata in questi 5 anni, o lei mi incolpa di cose che non capisco.
Fatto sta che alla fine il sogno si conclude sempre con qualcuno in lacrime.
E la mattina ti svegli con questo magone, con un mattone da 3 tonnellate posizionato proprio sulla bocca dello stomaco.
Lì per lì non capisci: "che ci fa una mattonella sul mio corpo??". Poi fai 2+2, ti ritorna in mente il sogno appena fatto, dai uno sguardo a quel masso che ti schiaccia lo sterno e i pensieri, e noti che in un angoletto c'è scritto il nome di quel macigno. Un nome che inizia per "M" e finisce per "ARTA".
Però tanto alla fine che fai? Una volta che le hai provate tutte, che fai? NIENTE.
Nonna mi direbbe "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire".
Ti adegui. Impari a vivere con il tuo mattoncino di 300 kg e ti chiedi se anche a lei a volte le capita di andare a dormire serena e svegliarsi con addosso un macigno che porta il mio nome.

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